Teatro

L'altroteatro al Camploy di Verona. Menu dai sapori forti

L'altroteatro al Camploy di Verona. Menu dai sapori forti

Al Teatro Camploy di Verona sta per prendere il via la 9° Edizione della rassegna L’altroteatro organizzata dal Comune in collaborazione con il Circuito Teatrale Regionale Arteven e con il sostegno della Regione Veneto e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ad aprire la conferenza di presentazione Antonia Pavesi, Consigliere comunale incaricata alla cultura, la quale ha spiegato l’indirizzo del cartellone, volto a differenziarsi dalle altre proposte della Città e, come sottolineato dal direttore di Arteven Pierluca Donin, del resto della regione. Il teatro gode infatti di una struttura originalissima, con la platea incuneata nel palcoscenico sul medesimo livello; ciò favorisce il coinvolgimento del pubblico, anche giovane, invogliato dai prezzi calmierati. Ha poi preso la parola il Direttore Artistico Gian Paolo Savorelli che ha rimarcato come si sia voluta creare una precisa identità che distinguesse il Camploy: una connotazione alternativa, fatta di laboratori durante il giorno e la sera di spettacoli innovativi, fuori dalle convenzioni, spesso irriverenti o spiazzanti, sempre affidati a Compagnie di alto livello selezionate tra quanto di meglio offre il panorama nazionale. Proposte che possono lasciare sconcertati, ma sicuramente non indifferenti.
Sedici gli appuntamenti spalmati nell’arco di cinque mesi, ad iniziare il 10 dicembre con due grandi volti cinematografici. Filippo Nigro e Claudio Santamaria si misureranno con la violenza verbale di Martin Mcdonagh, autore di Occidente Solitario nel quale narra le inconciliabili liti tra due fratelli sullo sfondo della società e religiosità Irlandese. Delirio e stravaganza si incontrano con umorismo e cinismo. Si dovrà attendere il nuovo anno per assistere, il 23 gennaio, a The rerum natura di Valeria Raimondi ed Enrico Castellani, ready made di The end, in cui Babilonia Teatri, realtà veronese assurta a notorietà nazionale, mette a confronto tre donne di diverse età, che rappresentano l’innocenza, la sfrontatezza, l’esperienza. Paura di vivere e paura di morire declinati in un genere “pop-rock-punk”. Il 15 febbraio Trilogia degli occhiali di Emma Dante, regista che può essere contemporaneamente odiata ed amata per lo stile crudo ed incisivo. Tre storie accomunate dall’incapacità di vedere. La vicenda di Antigone, riscrittura della tragedia di Sofocle vista attraverso gli occhi di una cornacchia appollaiata su una delle sette porte di Tebe, il 7 marzo verrà raccontata dalla figlia d’arte Anita Caprioli e cantata da Didie Caria. Favola in musica per cornacchie, cani selvatici, maledizioni, tiranni, sepolcri & fanciulle in fiore, riscritta da Ali Smith. Sempre in marzo, la Compagnia Lombardi-Tiezzi, gruppo storico d’avanguardia nazionale che qui si presenta assieme a Iaia Forte ed Elena Ghiaurov si cimenterà con Un amore di Swann di Marcel Proust. Amore che diventa ossessione, malattia e rovina nella Parigi di fine ottocento. A chiudere la sezione di prosa sarà il 29 marzo Pro patria, senza prigioni, senza processi di e con Ascanio Celestini, esponente di spicco del teatro di narrazione che metterà a fuoco la situazione carceraria e il sistema della giustizia.
Anche la danza contemporanea privilegerà la sperimentazione di forme e linguaggi nuovi. Ad inaugurare questa sezione il 25 gennaio sarà, dopo quattro anni di assenza dai palcoscenici italiani, la statunitense Daniel Ezralow DEConstructions Dance Company con Open, inquinamento dell’arte coreutica con la tecnologia in uno show divertente e ricco di colpi di scena. Il 1° febbraio appuntamento con la Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto che proporrà Alice nel paese delle meraviglie, ispirato al capolavoro di Lewis Carroll. Sarà la volta, il 16 febbraio della Compagnia emergente Kaos – Balletto di Firenze interprete di tre creazioni raggruppate sotto il titolo Aesthetica. Dalle sonorità klezmer ad Apuleio. Il 22 febbraio Zappalà Danza, una delle realtà più interessanti a livello nazionale, indagherà alcuni strumenti musicali inusuali nel corso della prima tappa del progetto Instruments. Seguirà il 16 marzo Cappuccetto Rosso con Ersiliadanza che imboccherà una strada laterale e trasgressiva rispetto alla stesura originale della fiaba. A chiudere il capitolo danza, Dittico, balletto astratto di puro movimento e riferimenti al '700 su musiche di Gallo e Pergolesi con Fabula Saltica.
Inoltre tre spettacoli fuori abbonamento per valorizzare le risorse locali. Il 22 gennaio Stefano Cenci, la Compagnia Tardito/Rendina e il Teatro Scientifico in Del bene, del male incentrato sulla fine del pensiero occidentale e la chiusura di un’epoca. Il 26 febbraio Fonderia aperta e Punto in movimento / Shiftingpoint proporranno Lo scarafaggio e la farfalla fiaba entomologica ispirata a Garcìa Lorca. In programma il 21 aprile, il balletto Didjeridoos della Compagnia Arte3, viaggio multiculturale che esalta la diversa espressività di strumenti quali le conchiglie del Pacifico, le trombe tibetane, il flauto cinese e altri ancora.
Per finire il 5 aprile lo spettacolo ad ingresso libero Passo per passo con il coordinamento del Liceo musicale e coreutico “Buonarroti” assieme ad altri 8 Licei coreutici italiani.
Abbonamento prosa (sei spettacoli) 35 euro.
Abbonamento danza (sei spettacoli) 35 euro.
Posto unico singolo spettacolo 10 euro, ridotto 8 euro.
Informazioni ai numeri 045/8008184-8009549, sul sito www.laltroteatro.comune.verona.it, e scrivendo a spettacolo@comune.verona.it